mentre Torino diventa la palestra territoriale per sperimentare le “larghe intese del grillusconismo”, una parte di questa strana accoppiata politica, ovvero quella del protofascista grillino prova a soffiare sul fuoco della violenza. I gruppi visti in opera in città sono una vera e propria rappresentanza del malessere ma anche del terreno privilegiato dell'antipolitica: tifoserie violente del calcio, padroncini che non hanno più la via di fuga dell’evasione fiscale e falciati dalla crisi, gruppi di destra più o meno manifesti. Molto, ma molto simili a quanto già visto in Cile nel 1973 (vedi la nota sottostante di Wikipedia).
La situazione politica che è stata tenuta assieme dalle intese post elettorali del 2012 (“cosidette larghe intese”)non ha più la copertura del nano pelato e della destra, le quali provano, trovando sponda nel protofascismo grillino, a muovere la piazza. Peraltro non avendo il consenso popolare il ricorso alla violenza per far chiudere i negozi è all'ordine del giorno. Non bisogna sottovalutare la situazione.
Occorre che le forze sociali e politiche trovino il modo di intervenire in questa situazione. Il tipo di protesta, cosi come si manifesta in questi giorni, non chiede o non propone soluzioni, ma cerca solo un capro espiatorio da mettere all’indice. Tutto ciò non può che generare violenza.
...a presto,
Giovanni Liccardi
Quello sciopero di Camionisti e professionisti che diede il via al golpe in Cile del 1973
Assonanze…
L'ottobre del 1972 vide la prima di quella che sarebbe stata un'ondata di scioperi da parte di alcuni settori della società cilena. Ad uno sciopero dei camionisti si aggiunsero quelli dei piccoli imprenditori, di alcuni sindacati (principalmente di professionisti), e di alcuni gruppi studenteschi. Oltre all'inevitabile danno all'economia, l'effetto principale dello sciopero di 24 ore fu di portare il capo dell'esercito, generale Carlos Prats, all'interno dell’esecutivo come Ministro degli Interni. (wikipedia)