Un lutto è sempre un momento doloroso e in qualche modo inspiegabile, ci estrania dalla realtà perché pensiamo di vivere un incubo dal quale purtroppo non troveremo il sudato risveglio.
Fa male sempre e per chiunque ma quando colpisce un giovane che hai visto crescere fa male di più perché è comunque un pezzo della tua vita, una parte che conservi dentro cosciente o sopita.
Cerchi pensieri e parole consolatorie ma inevitabilmente ne trovi di inutili e vuote perché non è semplicemente naturale sopravvivere a chi è più giovane, quanto mai sopravvivere ai propri figli.
Penso quindi ai genitori ed a come possa essere possibile ora per loro una qualche forma di normalità e come sia possibile per me dimostrare loro vicinanza e affetto.
Penso al momento speciale della maturità che Alessandro stava vivendo, mi dicono che proprio oggi avrebbe dato l'orale e che gli scritti erano andati bene, mi chiedo quanto crudele sia il destino che travolge tutto e tutti, che ci ricorda quanto siamo incapaci di controllare le cose della vita, di difendere le persone che amiamo, di riconoscere la nostra fragilità e di quanto abbiamo bisogno di essere comunità.
Vorrei abbracciare tanta gente e far capire loro che ci sono, penso alle parole che non sono riuscito a dire a chi non c'è più ed a quelle che non trovo per chi c'è ancora, penso a mia madre, a mio padre, ai miei affetti più intimi ed a quanto ora mi sembra impossibile vivere una qualche forma di felicità...
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