Passeggero consapevole dell’alta velocità, risarcimento ridotto
27 maggio 2014
L’Assicurazione può ridurre il risarcimento del danno da versare al passeggero, terzo trasportato, in caso di un incidente stradale, nell’ipotesi in cui quest’ultimo semplicemente abbia accettato il rischio di viaggiare con un guidatore “ad altissimo rischio”, ossia con la consapevolezza che la “corsa” sarebbe stata ad elevata velocità.
Si basa su questo principio la sentenza di ieri della Cassazione (sentenza n. 11698/14). Il principio non è nuovo negli incidenti stradali in genere (è applicato, per esempio, a chi non indossa la cinture), ma lo è nel caso in cui il danneggiato è consapevole che la circolazione avviene in condizioni in cui la comune prudenza sconsiglia di salire a bordo.
Nel caso su cui si è pronunciata la Cassazione, la vittima è deceduta in una gara clandestina, di cui aveva contezza in anticipo. Non risulta abbia concorso col conducente nella dinamica del sinistro, ma per la Corte ciò non conta.
La sentenza ribalta l’unico precedente specifico della Cassazione (sent. n. 27010/2005) relativa a una persona che accettò di viaggiare con un guidatore in evidente stato di ebbrezza.
Tutte le volte, dunque, in cui il terzo trasportato sale a bordo, consapevole dell’alta velocità che prenderà l’automobile e, così, accettando il rischio, il risarcimento che gli spetta in caso di incidente sarà ridotto. Egli, però, non sarà responsabile per eventuali reati conseguenti alla guida pericolosa, in ossequio al principio per cui la responsabilità penale è sempre personale (ossia di colui che ha commesso materialmente l’azione).
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