Venerdì 15 aprile si è svolta la seconda serata di presentazione del programma elettorale del movimento 5 stelle in vista delle amministrative di Alpignano.
Nonostante il suo posizionamento, fra la scomparsa di Casaleggio ed il referendum, la partecipazione dei cittadini è stata lievemente al di sotto della prima serata. Si parlava di "Scuola, Sport, Associazionismo, Sociale e Cultura" e la natura degli argomenti, unita alla particolare crisi in Alpignano in tali settori (chiusura di scuole, fuga di società sportive ed associazioni, disinvestimenti nel sociale e nella cultura) avrebbero fatto sperare in una partecipazione ben più consistente dei cittadini. Due giorni dopo il deludente risultato della partecipazione al referendum confermerà però drammaticamente la crisi di partecipazione ma su questo argomento tornerò nelle considerazioni finali.
Tornando alla serata lo svolgimento alternava interventi di ospiti che trattavano argomenti nazionali o regionali a portavoce/candidati locali che illustravano le soluzioni proposte ad Alpignano.
Tralascio la parte nazional/regionale che, seppur con momenti divertenti (anche molto divertenti), era una sorta di propaganda M5S contro Renzi o contro Chiamparino ed i loro ministri/assessori facilmente reperibile sul web, concentrandomi su quelle che sono state le proposte specifiche della nostra realtà.
Per la salute le proposte riguardano la prevenzione, da effettuare soprattutto con la collaborazione scolastica, attraverso visite di controllo, educazione alimentare e collaborazione con società sportive. Importante il monitoraggio ambientale e la collaborazione con i medici di base. Spazio per l'informazione anche con la creazione del registro dei tumori, al potenziamento del poliambulatorio ed ai volontari civici in aiuto alle famiglie con difficoltà.
Per la scuola introduzione di corsi di pronto soccorso e impegno sulla sicurezza degli edifici attraverso un piano triennale che coinvolga tutte le scuole e non solo la Gramsci sulla quale occorre verificare la possibile riapertura, dichiarato impegno all'abolizione del contributo didattico per garantire il diritto allo studio per tutti a prescindere dalla ricchezza familiare.
Sullo sport, ed in particolare sul palazzetto, viene proposta la gestione diretta di un anno per verificarne i costi di gestione (ipotizzati fra i 200 e 400 € al giorno) con utilizzo mattutino per le scuole e pomeridiano per le società sportive. Dopo tale periodo transitorio bando per assegnare a "qualcuno che sia bravo" la gestione virtuosa della struttura di via Migliarone. La promessa più forte è quella che in caso di vittoria il palazzetto aprirà a settembre di quest'anno. Altre iniziative riguardano lo sviluppo della mobilità in bicicletta, la "smart city" per lo sport ed il coinvolgimento nelle attività sportive senza limiti di età coinvolgendo anche le persone più anziane.
Intervento breve ma preciso sulle prospettive delle Associazioni attraverso un metodo di dialogo continuo con l'amministrazione ed un po' fumoso invece sulle iniziative culturali che devono essere "legate al cittadino" e non calate da organizzazioni affaristico lobbiste.
Sul sociale spazio allo sportello del cittadino ed a varie iniziative promosse dal Comune che si farebbe carico di ripetizioni scolastiche, consulenze fiscali, integrazioni dei migranti tramite scambio di conoscenze (lezioni di Inglese e Italiano), appartamenti comuni per situazioni familiari difficili, sviluppo degli orti urbani.
Confermo la mia personale condivisione su molti punti che però soffrono un po' il fatto di essere "pre-politica" e di non essere dettagliati negli aspetti di fattibilità e quindi di politica vera. Trattandosi dei primi programmi che vengono presentati alla cittadinanza si comprende una certa "riservatezza" nello svelare tali dettagli ma il punto che mi pare manchi sia la visione finale di tanti interventi "intenzionali": quale città disegnano? Come gestire eventuali cambiamenti senza la "vision" della città che si vuole?
Temo che il mantra di "essere al servizio del cittadino" sia una motivazione tutto sommato debole visto che "il cittadino" risulta spesso assente da tali coinvolgimenti come l'esito dell'affluenza al referendum ha aimè dimostrato. Posso riconoscere al movimento la capacità di avere riportato la passione politica in qualcuno ma attenzione, quanto è grande ed influente questo "qualcuno" nella dinamica della crisi di partecipazione dei giorni che viviamo? Non si rischia di essere intellettualmente "in minoranza" e quale può essere la prospettiva di medio lungo senza l'idea di un progetto che possa andare oltre al contemporaneo e spesso transitorio "sentire del cittadino"?
Hanry Ford (OK un lobbista ma mi si perdoni in questo caso la citazione) dichiarava che se avesse dovuto chiedere ai clienti cosa produrre si sarebbe dedicato a "fare cavalli più veloci"... non so se è chiaro cosa voglio dire.
Prossimo incontro il 29 aprile su Energia, Trasporti e Mobilità Sostenibile,
Smart city e Connettività ...e qui mi aspetto davvero molto.
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