lunedì 4 aprile 2016

dei PROGRAMMI ELETTORALI - dei SOGNI e delle VISIONI - LISTE della SPESA o PARTECIPAZIONE



...e se appena NATI fossero già VECCHI?

Con l’avvicinarsi delle scadenze amministrative è interesse di molti cittadini conoscere i cosiddetti “programmi elettorali”. Le stesse forze politiche si organizzano nel presentare proposte dettagliate e avvincenti.


I programmi elettorali sono generalmente fatti da una lista di azioni che comunemente viene definita “lista della spesa”, essi possono essere guidati da una visione di prospettiva a breve o medio-lungo termine e prevedere o meno una qualche forma di coinvolgimento dell’elettore.

E’ innanzitutto fondamentale ragionare sulla natura del “pubblico” dei programmi elettorali, cioè sugli elettori. 

A quale messaggio è sensibile l’elettore?

E’ evidente che il pubblico elettorale viene sensibilizzato, a seconda del suo ruolo nella comunità, da argomenti specifici della propria quotidianità, ad esempio se ci si rivolge ad un pendolare l’argomento mobilità, trasporti e servizi pubblici diventa qualificante molto di più rispetto al pubblico “stanziale” fatto ad esempio da casalinghe e/o pensionati, probabilmente più interessati ad argomenti relativi al commercio locale o ai servizi sanitari del territorio. A questa considerazione va aggiunta l’estrema mobilità di buona parte della popolazione che vive in una geografia spesso decisamente sovra-comunale (o trans-comunale). Il residente ad Alpignano potrebbe lavorare a Torino, avere figli che vanno a scuola a Pianezza, Rivoli o Collegno e magari una consorte con impegni ad Avigliana; questa ipotetica famiglia nel tempo libero magari fa attività sportiva o ricreativa a Grugliasco, Venaria o in località molto più distanti. L’approccio “programmatico” limitato ad Alpignano diventa quindi davvero poco significativo ma soprattutto poco utile a tale tipo di utenza.

Come conoscere le necessità dell’elettore?

L’intercettazione delle esigenze del pubblico elettorale è da qualche tempo risolta dal ricorso a sondaggi e dal cosiddetto “programma partecipato”. Tale idea si fonda sul fatto di organizzare per quantità (più raramente per qualità) le risposte dei cittadini su vari argomenti. Ne deriva un “programma elettorale partecipato” fatto da tale organizzazione delle risposte. 
E’ questo sicuramente un approccio di attenzione che però rischia di perdere l’idea di una visione di medio-lungo che per sua natura è poco percepita in tempi brevi. Ci aiuta a capire tale situazione il famoso aforisma attribuito ad Henry Ford: “ Se avessi ascoltato i miei clienti, avrei dato loro un cavallo più veloce”. Il forte rischio è quindi di trovarci programmi elettorali che non solo evitano di essere pro-attivi nei confronti dei cambiamenti ma soprattutto rischiano di non essere neppure reattivi col rischio di risultare obsoleti a pochi mesi dalle elezioni.

Come costruire un programma elettorale nell’era dei tumultuosi cambiamenti globali?

Ci troviamo di fronte alla vera sfida politica locale, l’epoca che viviamo comporta che anche a livello locale vengano prese in considerazione le dinamiche sociali trans-comunali che non sono esenti da subire le conseguenze delle trasformazioni globali su lavoro, mobilità e welfare innanzi tutto. Siamo probabilmente ancora in una fase di trasformazione ma mi pare già evidente che la dimensione mono-comunale non sarà (e probabilmente già non lo è ora) in grado di fornire le risposte adeguate alla cittadinanza conservando l’idea (e quindi a seguire il governo) di una trasformazione “visionale” delle nostre comunità locali.

L’attuale frammentazione a livello locale delle forze politiche e sociali, la segmentazione amministrativa, la carenza della cultura del “lavoro di gruppo” applicato alle istituzioni ed alla comunità stessa e le carenti sinergie e integrabilità fra attori pubblici e privati sono i primi e importanti ostacoli, e probabilmente non unici, alla realizzazione di un sistema più efficace ed efficiente in grado di rispondere ai bisogni delle comunità locali e, di conseguenza, del pubblico elettorale.

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