mercoledì 21 maggio 2014

Il Punto - 20 maggio 2014


Chi sostiene che col ritorno alla lira le nostre imprese sarebbero più competitive è rimasto al secolo scorso. Oggi la produzione è frammentata internazionalmente e uno spazzolino da denti prodotto da una multinazionale europea è fatto con pezzi di dieci paesi diversi. Vediamo che cosa sono le global value chains e perché vanificano le svalutazioni competitive. Semmai ci serve controllare, attraverso la Bce, il tasso di cambio a cui vengono vendute le esportazioni tedesche che contengono molte componenti prodotte da noi. Capitolo finale dell’e-book "€uro pro e contro".
Sembra un film già visto, ma nel sistema delle tangenti qualcosa è cambiato. In peggio. La gerarchia politico-amministratore-impresa che lo governava nella Prima repubblica è meno netta. Così, anche gli strumenti per combattere la corruzione devono essere aggiornati.

Urge rivedere le politiche d’asilo passando dal diritto soggettivo di chi sbarca a essere accolto, all’interesse legittimo di chi fa domanda prima di partire. Che cosa devono fare l’Italia e l’Unione Europea per adempiere agli obblighi umanitari e, nello stesso tempo, rassicurare chi teme un’invasione incontrollata?
Le “nuove” istituzioni del terzo settore, su cui il Governo pare voler concentrare il fondo da 500 milioni di euro, sono fragili e creano poca occupazione. Ma di questo pezzo di economia italiana non vengono resi pubblici i dati elementari raccolti dall’Istat.
Dalla Ricerca sul cancro che raccoglie 55,5 milioni a oltre 2 mila soggetti che non portano a casa nemmeno un euro, ci sono quasi 50 mila enti e associazioni (come questo sito) che beneficiano del “5 per mille”. Vediamo come sono distribuite le donazioni e quali sono luci e ombre di questo meccanismo. Migliorabile.
Con la spending review si vogliono ottenere 2,1 miliardi da tagli immediati ai contratti per l’acquisto di beni e servizi stipulati dalla pubblica amministrazione. Bene creare un sistema di prezzi di riferimento per risparmiare. 


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